Graziano Riccio, nato a Cosenza nel 1979 e conosciuto nel mondo dell’arte con il nome d’arte “Graz”, è un artista contemporaneo italiano che ha trovato nell’arte il linguaggio più autentico per esprimere la propria visione del mondo.
Dopo il trasferimento a Roma, città che ha profondamente influenzato la sua sensibilità artistica, inizia il suo percorso creativo nel 2016, sviluppando uno stile personale capace di fondere emozione, colore e sperimentazione.

Oggi vive e lavora nella suggestiva cittadina costiera di Civitavecchia, dove il sole e il mare alimentano la forza espressiva della sua tavolozza cromatica. Questo paesaggio mediterraneo diventa parte integrante della sua ispirazione, arricchendo il suo linguaggio visivo con energia e luce.
Il suo percorso artistico prende avvio con l’esplorazione della pittura acrilica su tela, ma è l’incontro con la tecnica della spatola stratigrafica e con il Maestro d’Arte internazionale Mario Salvo a segnare un punto di svolta fondamentale. Questa tecnica innovativa, basata sulla sovrapposizione di strati successivi di colore applicati con la spatola, consente a Graz di sviluppare un linguaggio unico, immediatamente riconoscibile.
Nel maggio 2022, firma il Manifesto degli Stratigrafici, entrando a far parte del movimento artistico che riunisce gli artisti accomunati dall’utilizzo di questa particolare tecnica pittorica. Questo passaggio consolida la sua presenza nel panorama dell’arte contemporanea, contribuendo alla definizione della sua identità creativa.
L’opera di Graz si distingue per alcuni tratti caratteristici:
- Deformazione della realtà: le sue opere sovvertono la percezione convenzionale, offrendo visioni alternative e sorprendenti del reale.
- Accentuazione cromatica: il colore, audace e vibrante, diventa elemento centrale nella composizione, generando forti impatti visivi.
- Uso intenso del colore: la sua tavolozza energica richiama lo spirito rivoluzionario del Fauvismo francese dei primi del Novecento.
- Libertà creativa: l’artista si muove tra immagini interiori e rielaborazioni visionarie della realtà osservata, lasciando emergere presenze e luoghi dal proprio subconscio.
- Proiezione distopica: molte opere offrono letture alterate, talvolta inquietanti, del presente, aprendo interrogativi su futuri possibili o realtà parallele.
Graz definisce il proprio approccio come un tentativo di “impressionare l’occhio dell’osservatore, rapirlo e portarlo dentro al quadro”. Le sue opere, infatti, non si limitano a essere osservate: coinvolgono, trascinano e trasformano la percezione di chi le guarda.
Nel tempo, l’artista passa dall’uso della tela, senza però abbandonarla, a quello delle tavole in legno come supporto privilegiato: una scelta che arricchisce ulteriormente la sua ricerca materica e strutturale, permettendogli di esplorare nuove profondità visive attraverso la tecnica stratigrafica.
Nonostante un percorso ancora relativamente recente, Graz si afferma rapidamente come una voce originale e provocatoria nel panorama dell’arte contemporanea italiana. La sua produzione è in continua evoluzione, in costante dialogo tra forma e emozione, tra intuizione e tecnica. L’adozione del nome d’arte “Graz” diventa così il segno distintivo di un’identità artistica forte, coerente e riconoscibile, capace di lasciare un’impronta nel mondo dell’arte visiva.
